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WordPress Full Site Editing e SEO: guida completa all’ottimizzazione dei block themes

Il Full Site Editing (FSE) in WordPress permette di controllare ogni aspetto del sito attraverso l’uso di blocchi. Oltre a offrire maggiore flessibilità, questa soluzione presenta un’opportunità straordinaria per ottimizzare il sito web dal punto di vista SEO.

Invece di limitarsi a modificare singoli elementi, il FSE offre un controllo semantico completo che migliora significativamente l’ottimizzazione per i motori di ricerca.

Immagina il tuo sito web come un’orchestra. Mentre nel passato ogni strumento suonava indipendentemente, con il FSE ogni componente è perfettamente sincronizzato, creando una sinfonia che cattura l’attenzione.

I block themes, progettati per integrarsi perfettamente con il Full Site Editing, sono modulari e flessibili, pronti a riconfigurarsi istantaneamente per rispondere alle mutevoli esigenze dei motori di ricerca.

In questa guida, ti sveliamo come trasformare il tuo sito web da una statica vetrina online a sito altamente ottimizzato e pronto a competere nei risultati di ricerca.

WordPress FSE e SEO

1. Struttura semantica dei template FSE

Architettura dei blocchi: una solida base per la SEO

Il FSE influisce sulle pratiche SEO tradizionali, innanzitutto perché i block themes offrono una struttura semantica più pulita e significativa per i motori di ricerca.

I block themes introducono un approccio modulare che consente di costruire siti web utilizzando blocchi HTML5 semantici. Questo significa che il codice generato è più leggibile sia per i motori di ricerca sia per gli strumenti di accessibilità. Ad esempio, WordPress include blocchi predefiniti come <header>, <article>, <section> e <footer>, che aiutano i crawler dei motori di ricerca a comprendere meglio la struttura del sito e il contesto di ciascuna sezione.

Pensa a un sito aziendale con una homepage costruita interamente con blocchi. Con un block theme, la sezione introduttiva potrebbe utilizzare un blocco <header> contenente un’intestazione H1, seguita da una sezione <article> con un blocco immagine e un blocco paragrafo per il contenuto descrittivo. Questa struttura chiara consente ai motori di ricerca di identificare facilmente gli elementi prioritari, come il titolo principale e i contenuti più rilevanti, migliorando la visibilità del sito.

Non solo. Il codice semantico più leggero e strutturato del FSE crea un’architettura che riduce il codice superfluo e accelera il rendering delle pagine, determinando un ulteriore impatto positivo sulla SEO.

Ottimizzazione della semantica: andare oltre il design

Una delle principali sfide SEO è creare un’esperienza utente ottimale pur mantenendo una gerarchia semantica ben definita.

Con i block themes e il Full Site Editing è possibile raggiungere questo obiettivo utilizzando strumenti nativi di WordPress.

Di seguito cerchiamo di riassumere quali sono le best practice da adottare per la semantica:

1) Gerarchia delle intestazioni

Le intestazioni gerarchiche (H1-H6) giocano un ruolo fondamentale per indicare ai motori di ricerca quali contenuti sono più importanti.

Ad esempio, l’H1 univoco della pagina rappresenta il titolo principale; gli H2 possono definire le sezioni principali, mentre gli H3 e H4 approfondiscono ulteriormente i sottoargomenti.

Un blog su WordPress può utilizzare un blocco “titolo” (H1) per il titolo dell’articolo, seguito da blocchi “testo” con intestazioni H2 per le sezioni come “Introduzione”, “Conclusione” o “Approfondimenti”.

Ad esempio:

  • Il blocco <article> può essere utilizzato per post di blog, pagine di prodotti o notizie.
  • Il blocco <section> è ideale per raggruppare contenuti correlati, come recensioni o dettagli tecnici di un prodotto.

2) Blocco <article> e <section>

Questi blocchi aiutano a distinguere chiaramente i contenuti principali del sito.

3) Markup strutturato intrinseco

WordPress incorpora il markup strutturato Schema.org attraverso i blocchi, rendendo il contenuto più accessibile ai motori di ricerca.

Ad esempio, un blocco “Lista dei prodotti” può includere automaticamente dati come nome, prezzo e disponibilità, migliorando la possibilità di ottenere rich snippet.

Sebbene non utilizzi WordPress, Airbnb è un eccellente esempio di struttura semantica. Ogni pagina è costruita utilizzando sezioni ben definite, con dati strutturati che rendono i contenuti facilmente interpretabili dai motori di ricerca. Una pratica che può essere replicata su WordPress sfruttando i block themes e il FSE.

2. Ottimizzazione dei blocchi personalizzati per Core Web Vitals

Performance dei blocchi: migliorare le metriche chiave

Quando si parla di Core Web Vitals, ogni millisecondo conta. Le metriche come Largest Contentful Paint (LCP), First Input Delay (FID) e Cumulative Layout Shift (CLS) sono direttamente influenzate dalla qualità dei blocchi utilizzati su WordPress. Ottimizzare i blocchi personalizzati è una strategia cruciale per mantenere alte le prestazioni del sito e garantire un’esperienza utente fluida.

In che modo? Esistono alcune strategie per migliorare le metriche chiave:

  • Minimizzare il codice dei blocchi: ridurre il peso del codice dei blocchi personalizzati permette di velocizzare il rendering della pagina.
  • Ricorrere al caricamento lazy delle risorse: caricare immagini e contenuti solo quando visibili all’utente riduce il tempo di caricamento iniziale. Il FSE di WordPress offre funzionalità di lazy loading integrate e native, che possono essere ulteriormente personalizzate con plugin come WP Rocket.
  • Comprimere le immagini integrate: l’uso di immagini compresse migliora significativamente le prestazioni. Plugin come Imagify consentono di ridurre il peso delle immagini senza compromettere la qualità visiva.

Tecniche di ottimizzazione

Blocchi leggeri e modulari sono essenziali per evitare che la pagina diventi troppo pesante. Utilizzando framework modulari, come React (su cui Gutenberg è basato), è possibile creare blocchi che si caricano solo quando necessario.

Ci sono poi delle tecniche che è possibile mettere in atto per una migliore ottimizzazione dei block themes:

  • Implementare una tecnica di rendering critico:

In questo modo sono caricati per primi i blocchi essenziali per l’utente. Ad esempio, il contenuto above-the-fold (visibile subito e senza scroll) deve avere la priorità.

  • Gestione efficace degli script e dei fogli di stile:

I blocchi personalizzati dovrebbero includere solo gli script strettamente necessari, così da garantire una buona velocità di caricamento.

3. Implementazione Schema.org con Gutenberg

Tipologie di Schema markup: potenziare il contenuto

Il markup schema.org è fondamentale per migliorare la comprensione del contenuto da parte dei motori di ricerca e aumentare le possibilità di ottenere rich snippet. Gutenberg, attraverso i blocchi personalizzati, offre l’opportunità di implementare schema.org direttamente nel design del sito.

Esempi di Schema markup sono:

implementazione schema.org con gutenberg
  • LocalBusiness: perfetto per attività locali come ristoranti o negozi. Include informazioni come indirizzo, numero di telefono e orari. Ad esempio un ristorante può implementare il markup per mostrare direttamente il menu nei risultati di Google.
  • Product: ideale per siti e-commerce. Consente di mostrare prezzo, disponibilità e recensioni nei risultati di ricerca.
  • Article e FAQ: utili soprattutto per blog e siti di notizie. Offrono informazioni strutturate che migliorano il posizionamento nei motori di ricerca.

I metodi di implementazione possono essere diversi, come:

  • Plugin specializzati: plugin come Schema Pro o RankMath offrono strumenti intuitivi per aggiungere markup Schema.org senza dovere scrivere codice manualmente.
  • Blocchi personalizzati con JSON-LD: Gutenberg consente di integrare JSON-LD direttamente nei blocchi, permettendo un controllo totale sul markup.
  • Integrazione diretta nei template FSE: i block themes supportano l’integrazione nativa di schema.org nei template, migliorando la coerenza semantica del sito.

4. Integrazione con Plugin SEO

Tipologie di Schema markup: potenziare il contenuto

I plugin SEO aiutano a massimizzare le potenzialità dei block themes, integrandosi nell’esperienza di creazione dei contenuti.

Il FSE supporta l’integrazione di plugin dedicati, come Yoast, All in One SEO oppure RankMath. Attraverso strumenti di analisi in tempo reale, suggerimenti contestuali e ottimizzazione semantica, questi plugin diventano veri e propri consulenti, che guidano gli editor verso contenuti più performanti e facilmente indicizzabili.

Yoast SEO: il plugin SEO per potenziare i block themes

Yoast SEO è uno dei plugin più popolari per ottimizzare i siti WordPress. Un riferimento storico dell’ottimizzione di questa piattaforma, le cui funzionalità si sono evolute per abbracciare le nuove tecnologie di editing.

Oltre alla sua compatibilità con il block editor, offre anche diversi tool per potenziare i block themes:

  • Consente di ottimizzare i meta tag, permettendo quindi di personalizzare titoli e descrizioni per ogni pagina.
  • Attraverso lo strumento di gestione delle parole chiave, suggerisce come migliorare la densità e la distribuzione delle keyword.
  • L’analisi di readability, e quindi di leggibilità, fornisce indicazioni su come rendere i contenuti più comprensibili e scorrevoli.

La forza di Yoast risiede nella sua capacità di fornire feedback immediati durante la creazione dei contenuti, guidando l’editor verso scelte ottimali sia dal punto di vista SEO che della leggibilità.

RankMath: il plugin SEO con funzionalità avanzate per i block themes

RankMath è un’ottima scelta per chi utilizza i block themes, grazie a strumenti avanzati che permettono un livello di ottimizzazione superiore rispetto a quello tradizionale:

  • Il supporto per markup Schema avanzato consente di implementare direttamente FAQ e articoli strutturati.
  • L’analisi SEO in real-time fornisce suggerimenti durante la modifica dei contenuti nel block editor.
  • Gli strumenti di ottimizzazione in-page consentono di ottimizzare la struttura interna del sito.
  • Il supporto multilingua consente una gestione complesse di siti con contenuti in più lingue.

RankMath si distingue per un approccio più tecnico e granulare, offrendo a sviluppatori e content manager un controllo più profondo sulle strategie di ottimizzazione.

5. Strategie avanzate di ottimizzazione

1) Design responsivo

L’uso di layout fluidi e blocchi ottimizzati è cruciale per garantire un design mobile-first. Gutenberg semplifica la creazione di layout responsivi grazie ai blocchi che si adattano automaticamente alle dimensioni dello schermo.

I punti fondamentali per un design responsivo che garantisca un’adattabilità multi-dispositivo sono:

  • Layout fluidi con blocchi;
  • Adattabilità multi-dispositivo;
  • Ottimizzazione mobile-first.

Per perseguire delle prestazioni ottimali è necessario adottare strategie come:

  • la minimizzazione delle risorse, grazie anche all’utilizzo di sistemi di caching;
  • ottimizzare le immagini anche grazie a plugin ad hoc come Smush o Imagify, in modo tale da ridurre il peso dei media senza perdere qualità.

2) Velocizzazione del sito

La velocità è una componente decisiva per il ranking e l’esperienza utente.

6. Best practice per FSE e SEO

L’integrazione del Full Site Editing con strategie SEO efficaci richiede un approccio metodico che bilanci design, funzionalità e performance. Per garantire che il tuo sito WordPress sia competitivo sui motori di ricerca, esistono alcune best practice collaudate da seguire.

Linee guida

1) Mantenere codice pulito e leggero

Un codice pulito non è solo una questione di estetica, ma una necessità per migliorare la velocità del sito e la sua leggibilità da parte dei motori di ricerca. Il codice superfluo rallenta i tempi di caricamento e può confondere i crawler, ostacolando il posizionamento organico.

Un sito e-commerce, ad esempio, utilizza molte personalizzazioni CSS e JavaScript. Ottimizzare queste risorse eliminando il codice non utilizzato e riducendo il numero di richieste HTTP attraverso la concatenazione dei file può migliorare drasticamente il punteggio su Google PageSpeed Insights.

Per aiutarti a ottimizzare le risorse e mantenere il codice leggero alcuni strumenti utili possono essere:

  • Plugin di caching per la minimizzazione e la concatenazione dei file CSS e JS.
  • Plugin come Asset CleanUp per disattivare gli script non necessari su pagine specifiche.

2) Aggiornare regolarmente temi e plugin

Temi e plugin obsoleti non solo rappresentano un rischio per la sicurezza, ma possono anche compromettere la compatibilità con le ultime tecnologie di WordPress, inclusi i block themes e le funzionalità di FSE. Aggiornamenti regolari garantiscono l’accesso a miglioramenti di performance, correzioni di bug e nuove funzionalità.

Se utilizzi WooCommerce ad esempio puoi beneficiare degli aggiornamenti regolari del plugin, che spesso includono ottimizzazioni per Core Web Vitals, come la riduzione dei tempi di caricamento delle pagine prodotto.

3) Monitorare costantemente le performance

Il monitoraggio continuo è essenziale per identificare e risolvere rapidamente eventuali problemi che possono influire sull’esperienza utente o sul posizionamento SEO. Performance come velocità di caricamento, stabilità visiva e reattività dovrebbero essere monitorate regolarmente.

Strumenti come Lighthouse, ad esempio, evidenziano l’esistenza di immagini non ottimizzate che rallentano la pagina. Implementare tecniche di compressione o utilizzare un CDN può contribuire a risolvere il problema.

Strumenti di analisi

Questo strumento offre una valutazione completa delle prestazioni del sito su desktop e mobile, fornendo suggerimenti dettagliati per migliorare aspetti come la compressione delle risorse, la riduzione del tempo di caricamento e l’eliminazione del rendering bloccante.

  • Core Web Vitals:

Le metriche Core Web Vitals (LCP, FID, CLS) sono oggi un fattore di ranking ufficiale per Google. Monitorare queste metriche aiuta a garantire che il tuo sito fornisca un’esperienza utente eccellente.

  • Lighthouse:

È incluso in Google Chrome DevTools, Lighthouse è uno strumento versatile che analizza le performance, l’accessibilità e le best practice SEO. Offre un report dettagliato con suggerimenti pratici su come migliorare il sito.

  • Search Console:

Google Search Console è fondamentale per monitorare il posizionamento del sito e individuare problemi tecnici come errori di crawling, pagine non indicizzate e problemi di sicurezza.

Seguire queste linee guida e utilizzare strumenti di analisi avanzati ti permette di ottimizzare il tuo sito WordPress per prestazioni eccezionali e risultati SEO tangibili. Con il Full Site Editing e l’integrazione di block themes, è possibile non solo costruire un sito dall’aspetto moderno, ma anche garantirne l’efficienza, l’accessibilità e la visibilità sui motori di ricerca.

Adottare queste best practice ti darà un vantaggio competitivo e assicurerà un’esperienza utente di altissimo livello!